Il processo di scansione è (in teoria) semplice. Gli scanner proiettano diversi tipi di pattern di luce (LED, Laser) sulle superfici oggetto della scansione. Il software interpreta le deformazioni del pattern riflesso dalle superfici, e da queste deformazioni ricava la geometria tridimensionale. Tutto ciò implica un semplice fatto: non possiamo sottrarci alle regole della fisica della luce. Se il nostro oggetto è trasparente, la luce lo attraverserà. Non produrrà riflessi “interpretabili” sulla superficie. Se è altamente riflettente, i riflessi dipenderanno dall’inclinazione della sorgente luminosa (scanner), e daranno luogo ad interpretazioni errate. Se è troppo scuro, la luce proiettata verrà assorbita dalla superficie, e non risulterà sufficientemente visibili dallo scanner.
Quindi, in poche parole, oggetti con superfici trasparenti, riflettenti o troppo scure sono un problema.
Che si risolve (brillantemente) “verniciandoli”. O meglio, opacizzandoli con opportuni prodotti.
La gamma Reflecon è stata sviluppata appositamente per questo scopo. Rendere gli oggetti più facilmente scansionabili. Migliorare la rappresentazione tridimensionale dei dettagli e l’accuratezza delle misure.
L’opacizzazione comporta sempre benefici; in alcuni casi è indispensabile – senza applicarla, alcuni oggetti non possono venire scansionati con apparecchiature che utilizzano la luce.
I criteri di selezione degli spray opacizzanti
Applichiamo uno spray per migliorare il risultato di una scansione. Ma in base a quali criteri scegliamo una marca piuttosto che un’altra?
- Nessun rischio per la salute dell’operatore.
Certamente, questo dovrà essere il primo criterio. I componenti dello spray dovranno essere sicuri per l’utilizzatore. Privi di solventi o componenti tossici. Possibilmente, un odore non particolarmente sgradevole, o meglio piacevole. - Nessun danno per le superfici alle quali verranno applicati.
Alcuni produttori offrono un singolo prodotto per qualsiasi tipo di superficie. Ma i diversi materiali con i quali le superfici sono trattate (coatings, vernici) hanno ovviamente diverse reazioni chimiche con i vari prodotti che possono essere applicati. Avere la possibilità di scegliere una soluzione adeguata ad un certo trattamento superficiale, o ad un certo materiale è senz’altro preferibile. - Costo.
Interessante parametro, ma da valutare con attenzione. Quanto prodotto contiene la confezione? Tra 400 ml e 500 ml c’è il 20% di differeza, ad esempio. Quanto efficace è l’opacizzazione (ovvero, quanta superficie può coprire un certo prodotto)? Quanto prodotto rimane nella bomboletta, inutilizzato poiché il propellente finisce prima del prodotto?
Le risposte ad alcune di queste domande si ottengono solo con prove comparate. Per questo, è utile confrontare prodotti di marchi diversi, anche laddove i costi potrebbero portarci a scegliere senza apparenti dubbi. - Omogeneità della copertura
Altro parametro interessante. Se la copertura offerta da un certo marchio appare a macchia di leopardo, probabilmente dovremo utilizzare il doppio di prodotto per renderla omogenea (che è il nostro scopo). Una migliore qualità di erogazione implica minori consumi, minore tempo, spessore uniforme (a vantaggio della accuratezza dimensionale). - Spessore
Non soltanto essere costretti a deporre uno spessore maggiore per ottenere un buon livello di opacità significa consumare più prodotto. Significa anche, specie nella scansione di particolari meccanici di piccole dimensioni, ottenere un minore dettaglio, spigoli smussati e complessivamente una accuratezza dimensionale inferiore. - Compatibilità con l’applicazione di eventuali target
Alcuni scanner prevedono l’applicazione di target sulle superfici. Come si comporta lo strato che abbiamo spruzzato? E’ ancora possibile applicare i target? Un test da fare prima di interessare grandi superfici. - Rimozione dello strato opacizzante
Già. Si suppone che a fine lavoro dovremo riportare le superfici dell’oggetto al loro stato iniziale. E qui si apre un altro importante capitolo.
Spray permanenti e volatili
MR Chemie GmbH è l’azienda che ha per prima introdotto sul mercato opacizzanti a sublimazione. Questi prodotti si differenziano per una peculiare caratteristica: sono volatili. Trascorso un certo tempo dall’applicazione, scompaino “magicamente”, senza lasciare alcun residuo sulle superfici. Un vero “uovo di Colombo”. Nessuna necessità di “ripulire” l’oggetto. Una soluzione particolarmente apprezzabile quando la forma dell’oggetto presenta aree recesse difficili da raggiungere, o le caratteristiche dei materiali sono tali da non poter effettuare un semplice lavaggio.
A seconda delle superfici alle quali verranno applicati, delle modalità di applicazione e del tempo di sublimazione, sono disponibili ben 5 diversi prodotti Type 1: Tarnish 11, 12, 13, 50 e 30.
Quando la situazione lo consente, si può optare in alternativa per gli spray permenenti (Type 2). La rimozione dello spray può essere effettuata con panni o pennelli, o piuttosto con lavaggio in acqua. Questo implica un certo lavoro in più da parte dell’operatore, compensato da una significativa riduzione dei costi (Tarnish 80 e 90).
Applicazione con pistola a spruzzo o aerografo
L’uso di bombolette spray è molto comodo. Tuttavia, per applicazioni particolari su piccoli oggetti (particolari meccanici, gioielli e preziosi), quando la qualità delle misure e la loro accuratezza sono fondamentali, si può optare per l’applicazione di opacizzanti in forma liquida con pistola a spruzzo o aerografo. La qualità di diffusione dello spray è migliore e più controllabile, e lo spessore del deposito può essere contenuto sino a 5 micron. Il prodotto da utilizzare è il Tarnish 30, con un tempo di sublimazione di 5-15 minuti.